CULTURA -
Musei
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Casa Museo di "Abramo"
Localizzazione:
I musei della Rete Museale Alto Vicentino
La Rete Museale Alto Vicentino, ufficialmente costituita nel marzo del 2001, è espressione della volontà di 10 Amministrazioni Comunali - Breganze, Malo, Marostica, Monte di Malo, Nove, Santorso, S. Vito di Leguzzano, Schio, Valdagno, Velo d’Astico - di dare il via ad un progetto culturale unitario in grado di favorire l’attivazione e lo svolgimento coordinato di funzioni e servizi volti alla valorizzazione dei musei e del patrimonio culturale del proprio territorio, in un’ottica di collaborazione e di integrazione. |
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MUSEO
La vita del Soldatonella "Grande Guerra"
Via Vittorio Emanuele 6 Recoaro Terme (VI)
| Nella seconda vetrina, sempre con tema l'alimentazione, sono esposti mestoli, coltelli e posate, cucchiai e forchette, apriscatole, scalda rancio e scalda gavette, fornellini. Inoltre si trova una serie di scatolette che contenevano i più disparati alimenti: burro, cotechino, prosciutto, mortadella, formaggio, condimento per pasta, pomodoro, funghi all'olio e al naturale, cetrioli, mostarda, tonno, sardine, acciughe, carne, gelatina, dadi, olio d'oliva. |
| Nella terza esposizione sono visibili contenitori per liquidi: una botticella, un secchiello artigianale, vasetti in vetro, recipienti in vetro per sale iodato, citrato e marmellata, bicchieri, bicchierini e sottotazze, bottiglie di varie forme e dimensioni per gazzosa e acque minerali, tra cui una delle Regie Fonti di Recoaro, trovata nei ghiacci della Presena. Si trovano poi 17 scatolette per alimenti con chiaro intento patriottico: antipasto "Savoia" o "Italia", alici "Garibaldina", carne o tonno "Duca degli Abruzzi o "Trento e Trieste", "Alpino", "Pace". |
Nella quarta vetrina vi sono altre bottiglie per birra, vino, liquori, sciroppi, vaselina e una serie di contenitori tecnici per grasso, olio o acqua per mitragliatrice, oliatori per fucili, spolette. | La quinta vetrina è divisa in due parti, la prima contiene materiale medico come bottigliette e tappi per medicinali, fiale, cerotto, garze, antitetaniche; nella seconda oggetti per illuminazione e per il servizio telefonico: isolatori in legno o ceramica, quadretti elettrici, parabole per lampade, lampadine e portalampade, cornette telefoniche, batterie, rocchetti, stendi filo, elettrodi, picchetti. |
| La sesta esposizione è dedicata alle baracche e ai ricoveri per i soldati; vi si trovano serrature e, cerniere, infissi per travi, chiavi e lucchetti, picchetti per tende individuali o collettive, chiodi, targhe segnaletiche, lanterne. porta-candele, lumini, lanternini civili o artigianali. |
| Nella settima vetrina sono raccolte attrezzature da neve e da roccia: piccozze, racchette da neve, bastoni da sci, chiodi da roccia, maniglie in legno per vie ferrate, infissi per ancoraggio corde, vari tipi di ramponi, ghette da neve, una rara confezione austriaca di sciolina. |
| L'ottava esposizione comprende tre tipi diversi di sci con attacco e alcuni bastoni da montagna, attrezzatura da trincea come punte e ancoraggi per fissare i reticolati, pinze tagliafili; oggetti per disboscare;finimenti per animali come ferri di cavallo e mulo, staffe, speroni, morsi, brusca e striglia; attrezzi da calzolaio, spazzole, grasso e lucido per scarpe. |
Nella nona vetrina sonoesposti attrezzi da lavoro: badili in ferro o in legno per la neve, picconi, badiletti, piccozzini, zappette, scovolini per fornelli da mina, mazze, picconi da roccia, cunei, martelli, gravine, bocciarde, punte da mina, attrezzature per legno e carpenteria, chiavi e cacciaviti, parti per teleferiche. |
| La decima esposizione raccoglie oggetti di abbigliamento personale come guanti, calze, fazzoletti, scarpe, zoccoli, passamontagna, cappucci mimetici, calzature da vedetta ed inoltre elmetti italiani ed austriaci, alcune baionette e pugnali, una bandierina metallica per segnalazioni e una strana croce rivestita in lamiera. |
| L' ultima vetrina comprende una grande varietà di oggetti di uso personale; accanto ad alcuni cappelli alpini e berretti, tascapani, giberne e contenitori per maschere antigas si trovano dai pettini ai rasoi, al sapone da barba e ai Sali da bagno, dagli spazzolini al dentifricio, dalle matite e dai portapenne ai contenitori d'inchiostro, dalle targhette metalliche alle pipe e agli accessori per fumatori, dagli anelli alle monete e ai portamonete, dai distintivi alle medagliette, dai gomitoli agli aghi e al filo, dalle fibbie alle cinture, dalle foto personali ai piastrini di riconoscimento, dagli orologi ai giornali di trincea. |
Raccolta dei materiali a cura di Antonio Storti Testi a cura di Claudio Gattera Immagini a cura di Francesco Soletti ORARIO: Orario di apertura da maggio a ottobre 2005: Sabato e Domenica dalle 16,00 alle 18,00 Su appuntamento telefonando allo 0445 793 380 oppure inviando una richiesta a:
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Ingresso libero Il Museo, aperto nel 1999, riunisce in locali adeguatamente allestiti a cura dell'Amministrazione Comunale una nutrita serie di oggetti e materiali d'uso quotidiano (circa 1.200) impiegati dai soldati sul fronte alpino della Prima Guerra Mondiale. Recuperati nei luoghi di battaglia, soprattutto nella zona dell'Adamello e del Pasubio, in più di trent'anni di ricerche dal recoarese Antonio Storti, i manufatti sono stati donati alla Comunità recoarese perchè possano visibilmente testimoniare un'epoca, gli anni della Grande Guerra, che tanto ha inciso nella vita del paese di Recoaro e del suo territorio. I pezzi raccolti nel Museo sono quindi frutto di lunghe e pazienti ricerche sul terreno in cui si combattè la Grande Guerra e non provengono da mercatini o da collezioni private. Solamente alcune foto e qualche oggetto strettamente personale, come una ciocca di capelli della fidanzata, sono stati donati al Museo da un recoarese figlio di un combattente. Gli oggetti esposti offrono una viva testimonianza che permette di conoscere le condizioni in cui si svolgeva la vita quotidiana di migliaia di soldati al fronte: dal vestiario all'alimentazione, dall'igiene personale ai lavori di trincea, dalla difesa individuale ai rari momenti di tranquillità. I manufatti sono ottimamente conservati poichè gran parte di essi è stata recuperata dal ghiaccio in cui sono stati inglobati e protetti per quasi ottant'anni. Alcuni pezzi sono veramente rari e originali, non forniti direttamente dall'esercito ai soldati, ma fabbricati da questi ultimi o acquistati nelle retrovie del fronte. Gli oggetti esposti sono ordinati e classificati all'interno di undici vetrine opportunamente allestite per tipologia e per tematiche. Procedendo in senso orario da sinistra, nella prima esposizione si trovano manufatti che servivano per l'alimentazione: borracce italiane, francesi e inglesi, di legno o smaltate, tazze in ceramica, pentole, stoviglie, un macinino per caffè, coperchi, imbuti, gavette e gavettini, scalda caffè, piatti. |
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Valdagno - Museo delle Macchine Tessili
Localizzazione: I.T.I.S. "V.E. Marzotto" – Via Carducci, 9.
Il Museo delle Macchine Tessili è allestito in una parte dei Laboratori di filatura, preparazione e tessitura dell’Istituto Tecnico Industriale "V. E. Marzotto", prestigiosa istituzione scolastica che per tanti anni rappresentò il più importante punto di riferimento per le aziende tessili del Triveneto. L’esposizione, supportata da pannelli fotografici e schede esplicative, si articola in 4 sezioni e in 2 aree interpretative. Attraverso i grandi pannelli dell’atrio, il visitatore può ripercorrere la storia della città , della "Fabbrica" che per più di un secolo ne ha segnato la vita economica e sociale e della scuola che ha preparato i tecnici. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)
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Museo Civico D. Dal Lago
Localizzazione: Palazzo Festari - Corso Italia, 63.
Il Museo Civico "D. Dal Lago" si trova all’interno dello splendido Palazzo Festari. È possibile ripercorrere la storia osservando i campioni fossili di ricci di mare, di granchi, di ammoniti ed anche di interessanti impronte di antichi rettili; inoltre le bellissime tavole dipinte, che riproducono i reperti all’interno del loro habitat naturale, rendono più comprensibile e semplice il percorso evolutivo della Valle. Il Museo vuole anche stimolare la curiosità permettendo ai suoi visitatori di toccare alcuni campioni che sono esposti proprio per essere osservati da vicino. È inoltre presente una ricostruzione dell’ambiente di Jurassik Park: nel brolo di Palazzo Festari, il giardino annesso all’edificio, sono state collocate due maestose riproduzioni di sauri lignei ed alcune piante che vivevano, con lo stesso aspetto, 300 milioni di anni fa. Anche l’uomo ha lasciato le sue tracce nel territorio e numerosi sono stati i ritrovamenti degli antichi abitatori della Valle i quali diedero vita ad una comunità che, generazione dopo generazione, andò servendosi dei boschi, dei terreni adatti al pascolo e alle coltivazioni e soprattutto dell’acqua; questi uomini del passato certo non immaginavano che i pezzi dei loro vasi, i piccoli utensili di uso quotidiano ecc. sarebbero poi stati studiati con cura, ed esposti per la curiosità di tutti. (fonte: Noi Cittadini Valdagno)
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