Un acquisto difficile! PDF Stampa E-mail
LETTERE alla REDAZIONE - Valdagno

...riceviamo e pubblichiamo

 

Quando, nel 1998 si era presentata l'occasione di acquistare casa, ci era sembrato la cosa più giusta e importante da fare. Finalmente, dopo anni di affitto, avere una casa tutta nostra era la cosa più bella ci fosse capitata. Sono una donna, madre e nonna come tante, attenta ai bisogni della mia famiglia, assieme a mio marito abbiamo fatto questo passo impegnativo. Un mutuo da pagare, la casa da ristrutturare, i figli ancora piccoli da seguire.

Non ci siamo persi d'animo, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato, mio marito esperto muratore ed io a dipingere le pareti.

Finalmente, dopo varie vicissitudini, tra le quali un atto d'acquisto notarile durato dalla mattina alla sera, per problemi con il fratello del venditore, avevamo le chiavi in mano.

I ragazzi si sono da subito ambientati, abbiamo fatto conoscenza con i vicini con cui ci siamo trovati in sintonia e tutto sembrava andare per il meglio. Invece sono sorti ancora problemi con il fratello e il venditore per un passaggio che loro pretendevano in più di quello già esistente.

Da qui le denunce, doversi affidarsi ad un avvocato per difendere i propri diritti, pagare parcelle e rispondere in tribunale.  Le cose andavano per il verso giusto, il giudice sosteneva che non può esistere passaggio davanti all'entrata di un'abitazione, se esiste altro passaggio, abbiamo vinto due udienze, una a Schio e l'altra a Vicenza.

La controparte ricorre e continua per anni e udienze in tribunale.

E si pagano ancora parcelle. Poi accade l’irreparabile, il mio avvocato non consegna le memorie per l’udienza successiva. Non spiego come si è difeso… mi dice che non vuole più difendermi e così devo rivolgermi ad un altro avvocato, con il quale ci presentiamo in tribunale. In questa udienza non abbiamo diritto di parola, a me sembra non sia andata male, evidentemente mi illudo.

Si rimanda tutto ad novembre 2010, data in cui ci sarà la prossima udienza. Nel frattempo avevamo fatto delle migliorie in questo spazio adiacente la cucina, per il quale eravamo in causa. Mia figlia maggiore ha due bambine piccole, necessitava apportare delle modifiche per rendere agevole e non pericoloso lo spazio. Mio marito, in attesa che venga definita legalmente la causa e quindi di riservarci una soluzione di richiesta dei lavori all’Amministrazione di competenza, esegue una pavimentazione in legno recintata da una struttura di protezione.

Il tutto può essere facilmente rimosso.

Nel marzo di quest’anno arrivano i vigili urbani con relativa denuncia per abuso edilizio.

Non ci viene concesso di sapere il nome di chi ci ha denunciato. 

Il 5 maggio viene depositata la sentenza in tribunale la quale ci intima di ripristinare il passaggio e di versare la somma di competenza all’avvocato della controparte, divisa a metà.

Insieme a mia figlia prendiamo appuntamento per definire la situazione, non sarebbe legale, ma il nostro avvocato acconsente. Altrimenti dovrei pagare anche lui.

Chiediamo se possibile di pagare a rate, inizialmente non ci sono problemi, ma in un secondo tempo ci chiede di pagare tutta la cifra in un'unica soluzione ed entro breve.

Chiediamo, per cortesia, di darci del tempo per ripristinare il passaggio. Mia figlia a luglio si sposa e per quella data avremo piacere fosse in ordine l’esterno. Ci farà sapere. Dopo circa due settimane arriva il responso negativo, bisogna riaprire come prima entro 10 giorni. Problemi! Come dirlo a mio marito che in più occasioni e giustamente ha dato segni di sofferenza. Mi chiedo, in queste notti in bianco, chi tutela le famiglie in queste incresciose situazioni e dove vige la legge di uguaglianza. Mi chiedo inoltre come le persone possano essere crudeli con i propri simili. Mi è tornato in mente la frase di Don Ciotti, sentita una mattina alla radio.

 “ Chi non sta bene con il proprio spirito, non può amare gli uomini”. Pressappoco diceva così, il significato è comunque questo. Ho scritto questa lettera perché sicuramente ci saranno altre problematiche simili o uguali alla nostra. Cerco aiuto, non so a chi rivolgermi. Mi hanno consigliato di fare causa al mio precedente avvocato, ma dovrei trovare qualcuno fuori zona e poi ancora soldi da spendere.

Infine sono stanca, avvilita e amareggiata. Volevo solo vivere tranquilla. in pace con la mia famiglia, in una casa tutta nostra. Abbiamo considerato la vendita della casa, l’agenzia ha già fatto le relativi valutazioni. Perché devo arrivare a una soluzione drastica… perché non si possono trovare degli accordi tra persone civili e responsabili. So che potrò scatenare ancora reazioni con questa mia, ci sarà gettato ancora fango e menzogne. Ma voglio denunciare e raccontare l’accaduto per essere aiutata. Lascio il mio numero di cellulare e l’indirizzo.     Grazie per avermi concesso uno spazio.

Fongaro Graziella

Via Figigola di Sopra, 12 Valdagno – VICENZA-